Storia delle Istituzione francescane salentine: il divenire storico legale
La Regolare Osservanza
Il movimento dell’ordine francescano della provincia di Puglia risale alla bolla Pia volta che Bonifacio IX il 1 settembre 1391 inviò a Frate Bartolomeo della Verna, vicario di Bosnia perché accettasse il convento di Santa Caterina in Galatina edificato dal principe di Taranto Raimondello Orsini del balzo insieme ad altre dimore che avrebbero in seguito costruito nello stesso secolo. La vicaria pugliese si progredì moltissimo per cui nel capitolo generale celebrato nel 1514 a Santa Maria degli angeli in Assisi e a seguito della bolla Ite vos del 1517, p. Riccardo da Lecce assunse il titolo di Ministro della provincia di San Nicola dell’Ordine dei minori osservanti. Si coglie la vita formativa e organizzativa di questi religiosi osservanti dagli statuti provinciali dei frati minori osservanti della provincia di San Nicola confermati dal capitolo generale con il padre Gonzaga nel capitolo di Andria del 1585 e stampati a Copertino nello stesso anno da Bernardino Desa. La provincia pugliese della regolare osservanza rimase unita fino alla prima metà del secolo XVIIIo. Clemente XII con la bolla ex iniuncto del 28 maggio 1733 ne approvò la divisione: si staccarono i frati di terra d’Otranto organizzandosi in una nuova Provincia che prese il nome titolare Sant’Antonio di Padova con soli 12 conventi. La piccola istituzione subì gli attacchi delle due soppressioni dell’ottocento e ormai ridotta ad una larva, raggiunse la costituzione Felicitate quadam di Leone XIII nel 1897.
La Serafica Riforma di Terra D’Otranto
Cronologicamente la seconda famiglia di frati minori che prosperò nell’estremo mezzogiorno fu quella della serafica riforma. Cinque frati minori con a capo padre Ludovico Galatino nel 1588 ottennero da Sisto V i primi conventi di ritiro iniziando la Santa Maria del casale a Brindisi.
La corrente riformatrice nel 1628 regolava 26 case con 343 membri. Col motu proprio Iniunctis nobis del 12 maggio 1639 Urbano VIII elevò la custodia in Provincia Reformata sancti Nicolai de Apulia. Poiché nel
1835 i padri riformati vollero dividersi si costituirono due Province autonome: la barese con 12 conventi che mantenne il titolo di San Nicola e la Leccese con 17 conventi che si denominò Provincia Lyciensis sancti Joseph.
La Riforma dei Frati Minori Scalzi Alcantarini
Alle due correnti minoritica italiane che interpretarono il francescanesimo secondo il paradigma rinascimentale proposto da San Bernardino da Siena con la regolare osservanza e secondo il modulo rivissuto dalla restaurazione cattolica del concilio di Trento con la serafica riforma nel mezzogiorno dominato dalla Spagna si inserì la terza tendenza che interpretò l’ideale serafico secondo il rigido schema spagnolo sperimentato da San Pietro d’Alcantara. A differenza delle due precedenti famiglie quella alcantarina abbraccio conventi ubicati in diverse regioni del regno di Napoli. Nel 1670 Clemente X creò la custodia Alcantarina napoletana e nel 1675 lo stesso pontefice con il breve Sacrosanti apostolatus del 7 febbraio elevò la custodia a Provincia col titolo di San Pietro d’Alcantara. Anche i frati Alcantarini meridionali però si divisero. In conseguenza del breve Ad regularis disciplinae di Benedetto XIV del 1741, i 12 conventi rimasero nella provincia napoletana che mantenne la precedente denominazione invece le altre 8 dimore formarono la custodia di San Pasquale Byron che nel 1742 il medesimo pontefice con il breve Exponi nobis promosse a Provincia regolare. La nuova provincia di San Pasquale di terra d’Otranto particolarmente protetta da Carlo III di Borbone e dalla regina Maria Amalia ebbe rapido incremento. I frati Alcantarina leccesi nel 1649 ottennero l’autorizzazione di aprire il loro ospizio poi convento di San Pasquale a Chiaia nella stessa capitale del Regno. Attorno al 1850 abbracciava 12 case con circa 292 religiosi. A seguito delle soppressioni, la beatificazione di venerabile Egidio Maria di San Giuseppe da Taranto, della provincia di San Pasquale, contribuì a proporre agli alcantarini leccesi orizzonti di grandi speranze proprio quando la bolla leonina li obbligava a fondersi con le altre famiglie minoritica salentine.
L’unione Leonina
Nella terra d’Otranto in conseguenza delle disposizioni emanate dal Definitorio generale del 10 ottobre 1898 si fusero insieme gli osservanti, i riformati e gli alcantarini. La nuova Provincia unita riprese il titolo di Sant’Antonio di Padova complessivamente comprendeva circa 220 frati con 15 conventi. L’unione però ebbe scarsa consistenza. Nel 1911 i frati minori salentini nuovamente decisero di separarsi riesumando le antiche province di San Giuseppe di Lecce e di San Pasquale a Taranto. La Sacra Congregazione dei religiosi col decreto del 26 ottobre 1942 pose fine alla divisione, riorganizzandoli nell’unica Provincia dei frati minori di Lecce sotto il titolo dell’Assunzione di Maria Vergine.